Gol ronaldo maglia real madrid
La fascia di sinistra invece è usata principalmente come lato da sfruttare dopo aver sovraccaricato il lato forte o per superare il pressing attraverso lanci lunghi per Mandžukić, che nella maggior parte dei casi ha un vantaggio fisico notevole sul terzino avversario e riesce a vincere quasi tutti i duelli aerei (3.5 a partita in Champions League e 2.3 in Serie A) mentre Alex Sandro attacca la profondità. Iniesta prende parte alla FIFA Confederations Cup 2013, dove la Spagna arriva fino alla finale, che perde nettamente contro il Brasile (0-3); Il centrocampista vince comunque il Pallone d’argento della competizione. In questo sistema vengono esaltate le qualità di difensore in movimento del centrocampista bosniaco, che ha una media di 1.3 intercetti e 1.7 tackle a partita in tutte le competizioni. Nelle gare successive alla Lazio Dani Alves, tornato dall’infortunio, prendendo il posto di Lichtsteiner e più tardi Cuadrado nell’unidici titolare ha permesso di alzare la qualità in fase di possesso e di aumentare le occasioni da gol create.
Il giocatore essenziale in fase di non possesso è Mandžukić che spesso agisce da terzino formando una linea a 5 o a 6. Il suo sacrificio instancabile è probabilmente ciò che permette alla Juventus di usare il 4-2-3-1 efficacemente in entrambe le fasi. La liquidità delle posizioni portata in dote dalla nuova variazione (4-2-3-1 di base, 3-4-3 piatto con palla, 4-4-1-1 senza) ha provocato un reshaping uguale e contrario negli esterni, nuova maglia real madrid che adesso sono Alex Sandro e Dani Alves. Dani Alves invece – che sulla carta partiva esterno alto – ha arretrato il proprio raggio d’azione ma ha al contempo ricevuto in dote la responsabilità dell’intera fascia. Il “doble-pivote” formato da Pjanić e Khedira, ha il compito fondamentale di proteggere la retroguardia bianconera, e rispetto al 3-5-2, nel quale Pjanić doveva allargarsi sulla fascia per coprire lo spazio lasciato dall’unico esterno, nel nuovo sistema deve soltanto coprire gli spazi centrali insieme a Khedira, il cui compito principale è di garantire copertura. Il primo ha innegabilmente alzato la propria posizione media, e ha saputo coprire magnificamente Mario Mandžukić quando questi stringeva la posizione grazie alle notorie capacità atletiche; il 25enne non si è fatto pregare per poter trottare su tutta la fascia manco fosse un mezzofondista.
Non un caso che il migliore in campo fosse stato Dani Alves. È stato sgravato da alcuni compiti difensivi e ha potuto avvicinare la sua azione a Dybala, con cui ha creato non pochi scambi di posizione concedendosi così il lusso di scegliere tracce più interne. Non è un caso che Allegri abbia varato questa novità contro il Monaco, squadra che – almeno sulla carta – avrebbe dovuto fare delle transizioni al fulmicotone uno dei suoi migliori cavalli di battaglia; ma non è un caso nemmeno che sia stato ripresentata contro avversari che schierassero due punte più o meno pure (Lazio e Crotone ad esempio). Il nuovo assetto a tre in fase di possesso palla consente l’immediato vantaggio di una superiorità numerica e posizionale nei confronti degli attaccanti avversari. Contro Porto, Monaco, Barcellona e Real Madrid, ha velocizzato la manovra ed ha consolidato il possesso quando necessario. Per questo motivo il tridente che mercoledì sfiderà il Real Madrid sarà formato da Douglas Costa, Gonzalo Higuain e Mario Mandzukic, mentre Juan Cuadrado dovrebbe partite dalla panchina. Alla ventiquattresima giornata il Real Madrid superò l’Alavés per 5-1, mentre la Real Sociedad, in quel momento in testa alla classifica, perse per 3-0 in casa del Valladolid: si compì, dunque, il sorpasso dei madrileni.
Sotto la presidenza Bernabeu, infatti, hanno indossato la maglia bianca del Real Madrid giocatori importantissimi come Alfredo Di Stefano e Ferenc Puskas. Il cambio di principi di gioco adattato alle caratteristiche dei giocatori ha avuto un impatto più che positivo, sui singoli e nell’organizzazione di squadra. Dopo la terza coppa dei campioni Cruijff andò in Spagna, al Barcellona. Gli spagnoli di Zinedine Zidane sono a caccia di uno storica terza vittoria di fila, sarebbe la 13esima, mentre i Reds guidati da Juergen Klopp vogliono tornare a sollevare la coppa dopo 13 anni. Ma se la Roma sderenata di questi anni firma un accordo da 13,3 mln a stagione mentre Jeep alla Juve ne da 17 la differenza di soli 3,7 mln è talmente bassa che dire che Exor «ce magna» sul brand Juventus non è sbagliatissimo in assoluto. Militao finirà la stagione con il Porto, al comando in Portogallo e negli ottavi di Champions (sfiderà la Roma), e da giugno sarà un calciatore dei blancos. Cristiano Ronaldo contro Antoine Griezmann, Edin Dzeko contro Moussa Marega: sono Juventus-Atletico Madrid e Roma-Porto gli accoppiamenti degli ottavi di finale di Champions League estratti dall’urna di Nyon.